Cos'è FIRE?
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FIRE è il database di dati di routine della medicina di famiglia (basati su cartelle cliniche elettroniche) più antico e completo in Svizzera.
Obiettivi di FIRE.
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Rappresentazione della qualità delle prestazioni della medicina di famiglia svizzera mediante indicatori di qualità
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Pubblicazione dei risultati in studi scientifici
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Sostegno dei medici partecipanti nel miglioramento continuo della propria qualità attraverso un rapporto di feedback
Contesto.
Documentazione elettronica e ricerca nella medicina di famiglia.
Nel 2009, l'Istituto di Medicina di Famiglia dell'Università di Zurigo ha lanciato il progetto FIRE («Family medicine Research using Electronic medical records») sotto la direzione del Prof. Thomas Rosemann (PhD). FIRE è un database di ricerca al quale partecipano oltre 400 medici di famiglia* che ci forniscono dati medici strutturati di routine dalle loro cartelle cliniche elettroniche.
(Stato: fine luglio 2023)
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Questi dati di routine rappresentano una combinazione unica e significativa in Svizzera (consultazioni, diagnosi, segni vitali, dati di laboratorio, prescrizioni di farmaci) che consente di raffigurare la realtà dell'assistenza. Il progetto FIRE gode di grande fiducia da parte dei medici di famiglia e registra un numero di partecipanti in costante aumento.
Il progetto FIRE contribuisce alla qualità delle cure in modo unico in Svizzera, sia a livello del sistema sanitario che a livello dei singoli ambulatori.
L'obiettivo del progetto FIRE è quello di raffigurare e migliorare la qualità delle cure nella medicina di famiglia. A tal fine, i dati del progetto FIRE vengono utilizzati per studi scientifici su questioni di ricerca clinica, epidemiologica e sui servizi sanitari. Inoltre, la qualità dell'assistenza viene costantemente misurata nell'ambito del progetto FIRE utilizzando indicatori di qualità e viene riportata ai medici di famiglia partecipanti come base di informazioni per il loro sviluppo qualitativo (rapporto di feedback FIRE). Questi rapporti possono quindi servire come base per esempi di «buone pratiche» nei circoli della qualità e consentire un miglioramento della qualità «bottom-up».